Un partita da dimenticare, ma di cui fare tesoro

Ottavo turno di Eurolega che non arride alla compagine milanese che torna a casa da Belgrado con una netta sconfitta e la più brutta prova europea della stagione.

70 punti segnati, per una squadra che fa del talento offensivo la sua caratteristica principale e che rappresentava il secondo attacco della competizione con oltre 90 punti di media segnati, sono veramente pochi, anche se di fronte si ha la seconda squadra difensiva dell’Eurolega. Unica nota leggermente positiva, i “soli” 83 punti a sfavore, ma comunque segnati dalla seconda peggior squadra offensiva di coppa, che a prima di ieri aveva un media di 70 punti segnati a partita.

I problemi possono essere riassunti:

  • mappa e percentuali di tiro: non so se il piano partita prevedesse di giocare molto la palla dentro, ma 48 tiri da 2 punti tentati sono tanti per una squadra che nelle ultime partite ha fatto la differenza col tiro da dietro l’arco, se poi di questi 48 tiri ne se ne segnano 21 (tante occasioni sbagliate a mezzo metro da canestro, anche su situazioni di secondo o triplo possesso); tra le due squadre, la percentuale sul tiro da 3 é pressoché identica, il 40%, con la differenza che l’Olimpia Milano ha tentato 10 tiri, la Stella Rossa 27, fate voi il calcolo della differenza di punti.
  • attacco senza idee: 17 palle perse sono tante in assoluto, ma lo sono soprattutto in una partita in cui la difesa asfissiante degli avversari ti dovrebbe far ragionare di più; vero ci sono stati 18 assist, ma raramente abbiamo avuto l’idea di essere in controllo nella metà campo offensiva
  • Simon, dove sei: sono alcune partite, complice anche lo stato di forma di Rakim Sanders, che Kruno Simon non fa il Simon, o meglio, lo fa a sprazzi. Ieri non ha quasi mai guardato il canestro, prediligendo far giocare i compagni, ma in partite come queste in cui i compagni non fanno canestro dovrebbe essere lui a caricarsi la squadra sulle spalle, insieme all’ex capitano.
  • Difesa: quella della Stella Rossa é stata asfissiante tutta la partita (e quasi sempre al limite del falloso), ha chiuso ogni linea di passaggio ed é sempre rinculata a chiudere l’area, obbligando i milanesi a tiri non facili vicino a canestro; Repesa ci ha provato alternando difesa a uomo e 2-3, con alcuni buoni momenti, ma lasciando troppi tiri facili ai serbi su cambi non riusciti.
  • Cinciarini e Pascolo: per usare un gergo militare, sono M.I.A. (Missing in Action)

A questi che possiamo definire macro problemi, si aggiungono un Raduljica tornato ad essere abbastanza evanescente e che ha subito fisicamente (!!!!!!!) gli avversari, Hickman più dannoso che altro, McLean stranamente nervoso e su di giri…

Le ultime uscite ci avevano fatto ben sperare, speriamo sia solo una pausa dovuta alla stanchezza di giocare tante partite ravvicinate.

TA-TA for now!