Gara 2 in Italia e Gara 1 in NBA

Nella serata di ieri sono andate di scena Gara 2 del primo turno dei playoff 2017 di Serie A e Gara 1 di Finale della Western Conference in NBA.

Gara 2 non é stata poi così diversa da gara 1, se non nel risultato. Vince Milano, ma che sofferenza! Un +12 finale abbastanza bugiardo. I giocatori siciliani sono stati una spina nel fianco per tutta la partita, ricucendo quasi sempre i tentativi di creare il solco definitivo dell’Olimpia. Sugli scudi ancora una volta un immenso Davide Pascolo, che quando non viene lasciato a macerare in panchina fa venire dei gran mal di testa a chi lo deve marcare, e capitan Andrea Cinciarini, autore di 14 punti e 6 assist, con una “garra” come non la mostrava da anni, forse. In miglioramento anche Miro Raduljica, che partendo dal quintetto riesce a far vedere le cose migliori. Dall’altra parte il solito “vecchio” Drake Diener, ben coadiuvato da Ivanovic e Tepic, mentre Ianuzzi, mattatore di gara 1, non ha saputo ripetere la prestazione monstre di due giorni prima. Adesso si va a Capo d’Orlando, con l’obbligo di vincere almeno una partita, se non entrambe, per chiudere quanto prima la serie.

Dall’altra parte dell’oceano si é giocata invece gara 1 delle finali della Western Conference. Come già successo in stagione regolare, San Antonio arriva sul +25, poi si spegne la luce (infortunio a Kawhi Leonard, ci torneremo) e vincono i Warriors. Alla fine Kevin Durant e Steph Curry ne mettono 74 (34 + 40), dopo un primo tempo decisamente incolore. Il turning point nel terzo periodo, quando sul +21 per gli Spurs, a Leonard si gira per la seconda volta in serata la caviglia già malandata (ricadendo sul piede di Pachulia, ci torneremo). Costretto ad uscire il numero 2 nero-argento, gli altri suoi compagni non riescono più a tirare le fila del gioco: LaMarcus Aldridge non azzecca 2 giocate di fila, Manu Ginobili ci prova ma é fisicamente surclassato, nonostante la sua infinita classe e qualche giocata d’antan, e Patty Mills non riesce ad incidere; dall’altra parte Curry comincia a bombardare da lontano e Durant sfrutta al meglio i mismatch. Popovich ci prova e si affida a Dejounte Murray e Kyle Anderson (quando li ho visti in campo, ho pensato “Pop é impazzito”): in un primo momento la loro “freschezza” sembra dare frutti… ma quando cominciano a strafare, Golden State si mette davanti e rintuzza ogni tentativo. Sugli scudi, oltre ai 2 top scorer, pure un Zaza Pachulia che nel terzo periodo é stato l’uomo che é riuscito a tenere i suoi a contatto, ma nulla mi toglie dalla testa che il suo piede, un po’ troppo profondo all’interno del cilindro di Leonard, non sia stato messo lì apposta con l’intento di provocare un’ulteriore “storta” alla caviglia del numero 2 degli Spurs!