I Cliffhanger e lo zen di lasciarti di stucco

No, non sto parlando del film con Sylvester Stallone, ma sto parlando di quell’espediente narrativo con cui la narrazione si conclude con una interruzione brusca in corrispondenza di un colpo di scena o di un altro momento culminante caratterizzato da una forte suspense.

Spesso é utilizzato nelle serie tv nei finali di stagione, e qualche volta come finale prima della pausa di metà stagione.

Ecco, in generale sono un fan dei cliffhanger, perché ti lasciano quella voglia di sapere cosa succederà poi, un po’ come quando ordini un piatto di cui hai sentito decantare le lodi ma poi… i casi sono 2: l’aspettativa é talmente alta che quando il momento arriva, il risultato non é minimamente quello attesso oppure il risultato é quello atteso, se non superiore, per cui ci sentiamo soddisfatti.

Quantico

L’ultimo caso di cliffhanger in cui sono incappato é stato l’ottava puntata della seconda serie di Quantico: nel finale di puntata Alex scopre che Ryan é uno dei terroristi dell’AIC e subito mi sono sentito un po’ Homer Simpson pregustando quanto sarebbe successo il martedì successivo, ma i miei desideri sono stati frustrati durante la sigla di chiusura, quando la “voce narrante” di Sky ha annunciato “Ci vediamo a Marzo”! Ma come… 3 mesi, di attesa… ecco, sono passato per una serie infinita di sensazioni…. adesso mi resta solo da attendere marzo, non si sa neanche la data esatta per capire di che morte dovremo morire noi appassionati dello show!

 

TA-TA for now!